Tu che persona sei?

Hai presente quando conosci una persona e ti rendi subito conto che è uno senza una meta, senza obiettivi chiari, senza direzione, uno che vive la vita in balia del caso? E hai presente quando invece conosci uno che è così determinato che dentro di te pensi “WOW, questo è uno forte!”?

E tu che persona sei?

Che effetto fai agli altri quando ti conoscono per la prima volta? Certo, “l’apparenza inganna” dice il proverbio. Forse è davvero così, forse no, ma la prima impressione resta la prima. Gli americani sintetizzano efficacemente la questione con la frase: “Non avremo mai una seconda occasione di fare una buona prima impressione”.

 E’ proprio così: quando facciamo nuove conoscenze, quando ci presentiamo agli altri, conta moltissimo il modo in cui le persone ci schedano nei primi attimi; come ci poniamo, quello che diciamo e il modo in cui lo diciamo lasciano una certa impronta, suscitano certe sensazioni nell’interlocutore, portandolo a farsi un certo profilo di noi.

A livello neurologico, il principio di coerenza ci spinge a prestare attenzione, a scartare e selezionare solo un certo tipo di informazioni: per questo tenderemo a notare ed evidenziare solo gli aspetti di una persona che tendono a confermarci la prima opinione avuta su di lei, minimizzando o ignorando del tutto le informazioni che invece proverebbero il contrario.

E’ questione di focalizzazione: è più o meno la stessa cosa che ci capita quando, per esempio, dobbiamo cambiare la nostra auto; se c’è un particolare modello di automobile che ci interessa e che stiamo valutando di scegliere, tenderemo a vederla su ogni strada e ad ogni incrocio, quando fino a poco tempo prima non la notavamo neppure. Questo succede non perché sia aumentato il numero di quelle particolari automobili in circolazione, ma perché è cambiata la nostra sensibilità e la nostra attenzione nei suoi confronti: a noi sembra di vederne di più e ovunque, ma succede solo perché siamo più predisposti ad accorgerci della loro presenza, proprio perché il nostro cervello si sensibilizza su ciò che ci interessa maggiormente.

Lo stesso accade con gli altri e con le opinioni che ci facciamo su tutto ciò che ci capita e ci circonda. Piuttosto che rivedere del tutto l’ipotesi che abbiamo formulato su qualcuno e sconfessare il primo giudizio avuto su di lui, la mente umana trova emotivamente meno costoso cancellare o relativizzare alcuni dati informativi in suo possesso su quella certa persona. Questo la dice lunga su quanto sia importante, a volte critico, riuscire a dare da subito il meglio di noi stessi. E allora cosa c’è di meglio che avere obiettivi chiari e ben definiti?

ESERCIZIO
Il punto di partenza è capire dove sei adesso (Stato Attuale) e dove vuoi andare (Stato Desiderato). Di seguito trovi la ruota della vita, un esercizio molto usato nel mio lavoro di Coach personale per aiutarti a capire dove sei adesso.

L’esercizio consiste nel segnare sulla ruota il tuo grado di soddisfazione per ciascun settore, in un punto compreso tra 0 e 100.

Ad oggi, quanto sei soddisfatto del tuo lavoro? Quanto sei soddisfatto del tuo rapporto di coppia? E così via. Alla fine colora tutti gli spicchi.

Se la tua vita è equilibrata, la ruota tende ad essere tonda. Se invece gli spicchi sono tutti diversi, allora è il caso di impegnarti parecchio nella definizione dei tuoi obiettivi. Buon lavoro!
 
obiettivi

Indica il grado di soddisfazione per ciascun settore.
0% = minimo – 100% = massimo

Adesso disegna la ruota della vita che vuoi raggiungere entro un anno da oggi. Questo sarà il tuo primo obiettivo.
 
obiettivi

Come sarà la tua ruota ad 1 anno da oggi?