Eccesso di pensiero positivo: il paradosso di Stockdale
Faccio seguito a questo interessante articolo del mio carissimo amico Mario Menzio, il quale si rifa a quest’altro articolo di Niall Doherty a proposito del paradosso di Stockdale.
Che cos’è il paradosso di Stockdale?
Jim Stockdale era un ufficiale americano che fu fatto prigioniero e torturato per oltre otto anni durante la guerra del Vietnam. Egli era più che convinto che sarebbe uscito da quella prigione, vivo, ma notò che quelli che erano ancora più ottimisti di lui non riuscirono a sopravvivere.
Come ho già ben spiegato in questo articolo, l’eccesso di ottimismo è dannoso, quasi quanto il pessimismo.
Infatti, un eccesso di pensiero positivo implica essere sempre e comunque ottimisti, consci del fatto che alla fine tutto andrà bene, a prescindere.
Come puoi facilmente immaginare, questo è assai pericoloso perché porta alla negazione dei problemi e ad una fiducia incondizionata nel futuro; talmente tanta fiducia che si pensa che tutti i problemi si risolveranno da soli senza dover far nulla per superarli, quasi che una mano divina scenda per cancellarli magicamente.
I compagni di cella di Stockdale morirono proprio per questo: arrivarono a negare completamente la loro situazione di prigionia, e si immaginarono già fuori dalla cella. Questo li portò a pensare: “Per Natale saremo fuori di qui”, “Per Pasqua saremo fuori di qui”, etc. Poi il Natale, la Pasqua, Ferragosto e tutte le altre feste comandate passarono, ma loro erano sempre prigionieri, perciò morirono di crepacuore.
Invece, un cauto ottimismo come quello che animava Jim Stockdale fu ciò che gli consentì di sopravvivere in quella drammatica situazione.
L’essenza del pensiero positivo è proprio questa: tu parti dall’accettazione del fatto che vi siano uno o più problemi, e sei perfettamente conscio che la loro soluzione dipenda solo ed esclusivamente da te stesso. Pertanto sei convinto che riuscirai a superarli e molto probabilmente sarai in grado di trovare una valida soluzione a tutti i tuoi problemi.
Tu come la pensi in tal proposito?
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